Digital Innovation Days e Elderly Care

Tavola Rotonda Ederly Care

Scopri i temi su cui hanno posto l’accento gli interventi dei partecipanti alla due giorni

 

Il tema dell’assistenza agli anziani ha assunto, in questo periodo, una rilevanza sempre più importante, trattandosi della fetta della popolazione più colpita e fragile, più isolata. Già prima della pandemia un anziano italiano su cinque viveva in una condizione di isolamento sociale, la pandemia rischia fortemente di aumentare questo isolamento e peggiorare la loro qualità di vita. [….] In questo contesto […] stanno nascendo con maggiore frequenza progetti innovativi. […] Dall’innovazione rivolta alle RSA, alle nuove tecnologie e soluzioni per prendersi cura dei proopri cari, continuando a farli vivere nella propria abitazione.”

Con queste parole Marco Perrone, Director, Head of Open Innovation & Acceleration @ Deloitte Officine Innovazione, ha introdotto i lavori della tavola rotonda sull’Elderly Care all’interno della due giorni del Digital Innovation Days, a cui hanno partecipato i rappresentanti dei leaders del settore elderly care: Simone Agazzi (Sales director healthcare Italy di Comarch) e Rita Neri Wolff (CEO di Silver Economy strategist e amministratore delegato di Over s.p.a. del gruppo Korian) e i rappresentanti di realtà innovative: Enzo Felici (CEO e founder di Future Care), Antonio Venturini (Marketing Communication manager di TeiaCare) e Giuseppe Mineo (CEO e founder di Pharmap).

Gli interventi dei partecipanti hanno posto l’accento su quanto la categoria degli over sia mutata nel tempo, spostando sempre più avanti l’asticella dell’anzianità, e come siano cambiate con essa le esigenze degli anziani stessi e dei caregivers che se ne occupano.
Che si tratti di assistenza in RSA o assistenza domiciliare le proposte illustrate combinano un approccio innovativo e, allo stesso tempo, pensato su misura per i senior, senza perdere di vista l’obiettivo principale: garantire la sicurezza dell’anziano.
A partire dal progetto Over del gruppo Korian, passando per i progetti del gruppo Comarch che, investendo in Ricerca e Sviluppo, individua nuove soluzioni a supporto degli anziani che consentano di raggiungere un nuovo benessere attraverso il digitale.
Non sono mancate le proposte delle attività nascenti: Antonio Venturini, manager di TeiaCare, con Ancelia, mira a garantire il monitoraggio dei singoli posti letto all’interno delle RSA, Giuseppe Mineo, CEO di Pharmap, in periodo lockdown, mette a disposizione delle RSA una piattaforma, noprofit, per la consegna domiciliare di farmaci, consentendo di limitare i contatti con il mondo esterno a tutela degli ospiti.

Enzo Felici (CEO e founder di Future Care) risponde così a due temi fondamentali: come la tecnologia può aiutare i familiari a monitorare le condizioni di salute degli anziani a casa e quale sarà il ruolo che assumerà la tecnologia nella vita degli anziani.
“Ci sono una serie di bisogni, che sono presenti da sempre e che non hanno ancora trovato una soluzione negli strumenti classici che sono oggi a disposizione delle famiglie. Future Care si è concentrata su due dei principali bisogni nelle case degli anziani: il primo è l’aderenza alla terapia e l’altro sono le cadute. Future Care ha sviluppato un dispositivo che si chiama Looky che integra la soluzione a questi due problemi. Looky è un pill dispenser intelligente, programmato attraverso l’app dal caregiver, che al momento stabilito consegna la pillola all’anziano e notifica poi al caregiver se la pillola è stata presa o meno, laddove la pillola non viene presa, questa viene scartata dal dispositivo, per evitare che venga assunta in orari sbagliati o assieme a principi attivi di altre pillole con cui invece non deve essere mischiata.
Attraverso un sistema di microcamere, che vengono installate in casa, si può rilevare la caduta dell’anziano, mandare immediatamente la notifica al caregiver e attivare un video in diretta, di modo che questi possa verificare l’effettiva gravità della situazione e modulare l’intervento in base a quello che vede. Quello che abbiamo notato è che c’è una sensibilità diversa da parte dei caregivers rispetto alle due problematiche, è molto più percepito come problema la caduta rispetto alla mancata aderenza alla terapia, se guardiamo i numeri, oggi il 70% degli anziani non rispetta la terapia farmacologica. La caduta è un danno immediato, che viene percepito immediatamente. La mancata aderenza alla terapia è qualcosa che si forma del tempo.
La tecnologia diventa ogni giorno più importante, ma non vorrei che si vada all’eccesso opposto, cioè che si pensi che con la tecnologia si risolvano tutti i problemi e si riesca a dare una assistenza a 360° dell’anziano, non dobbiamo mai dimenticare l’importanza dell’aspetto sociale, quindi assistere un anziano significa curarlo, ma significa dargli anche supporto dal punto di vista sociale. La tecnologia applicata all’anziano deve essere semplice e deve essere qualcosa che l’anziano è portato ad utilizzare, a comprendere come parte del proprio ambiente di vita. Per questo credo che si andrà verso un ecosistema di strumenti e di soluzioni che siano in grado di integrare la tecnologia e le attività di carattere sociale o assistenziale.”